Formichina Mia

Le formiche delle cabine al mare sono abbastanza piccole ma vivono in branco e passano l’esistenza facendo su e giù sul muro, creando una minuscola autostrada del Sole sulla quale trasportano merci d’ogni tipo: pollini, foglie, polveri varie e anche carcasse di altri animali. La loro frenesia è misurata, calcolata.
Le formiche che vivono per terra, invece, sono tutt’altro che organizzate, checché se ne dica. A occhio nudo parrebbe esserci un raziocinio per tutto ciò che fanno, ma è sufficiente un semplice atto di sadismo per sconfessare quest’idea diffusa tra i più e supportata da scienziati prezzolati e animalisti. Quando un uomo decide di chiudere con un sasso l’imbocco del formicaio, infatti, le formiche, grandi e piccole, rosse e nere, violente e mansuete, entrano nel panico più totale. Dopo un periodo di assestamento penso che quelle che rimangono fuori dal formicaio tenteranno di crearne uno nuovo, quelle che sono rimaste intrappolate dentro cercheranno uno sbocco per uscirne. Quando saranno riuscite a ricomporre la situazione ricominceranno il loro viavai incessante, le loro fatiche nel rispetto pedissequo degli schemi che la natura impone loro. In ultima analisi le formiche di terra, ma anche quelle dei muri delle cabine al mare e ogni tipo di formica vive in attesa che uno sconvolgimento esterno le metta alla prova, facendo la felicità dei loro fautori, cultori di una filosofia positivista che vive nell’esaltazione della natura e dei suoi aspetti più reconditi.
 
Cosa accadrebbe se le formiche fossero mutilate tutte di una zampetta?
 
Probabilmente darebbero la colpa a me, attraverso un comunicato ufficiale, per aver posto un problema senza senso al solo fine di far ripartire un blog a secco per mancanza d’ispirazione.
 
ti amo formichina! (anche se oggi ti avrei staccato una zampetta volentieri)
 
david
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